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Orgoglio e coraggio per un fine comune

La storia di Sara da semplice ragazza rom a stilista di successo

Di Fiore Manzo

 

Concetta Sarachella, conosciuta come Sara Cetty è una Italiana di origine Rom di professione fa la stilista oltre ad essere mediatrice culturale ed insegnante di modellistica in una scuola di Isernia città in cui abita e dove ha fondato l’associazione “Rom in progres”. L’associazione promuove iniziative culturali per far conoscere le storie e le cose positive del mondo romanò. Mediante il progetto “Rom e non Rom insieme si può” è stata creata e rafforzata una rete di persone ed ha permesso alla comunità di avere uno sportello psicologico, informativo e di advocacy. Lo sportello mette in risalto i reali bisogni della comunità quali necessità alimentari, vestiario, advocacy ecc. Un progetto, in altre parole, che ha permesso l’apertura dello sportello voluto dalla comunità romanì di Isernia. Sara Cetty sottolinea l’importanza dell’agire tenendo in considerazione i reali bisogni delle comunità. L’associazione, fra le altre cose, per quanto riguarda la scuola, si è resa partecipe di una raccolta di libri per quelle famiglie che hanno difficoltà. Sull’identità, Sara specifica: “ Io mi sento principalmente Italiana. Sulla mia carta di identità c’è scritto cittadinanza Italiana e poi, l’essere Romnì è un valore aggiunto. Non ho problemi nell’essere Romnì, semmai, forse, sono gli altri che ti fanno sentire diversa. Non l’ho mai nascosto, nemmeno nella prima professione, di essere di origine romanì. Nella mia professione ne ho fatto un punto di forza e non di debolezza”. Le origini romanès di Sara ne influenzano anche le collezioni che crea. Ad esempio? Nella collezione della moda country, piacendo anche ai Rom i cavalli, ed essendone allevatori ne ha aggiunto il simbolismo romanò. La passione nasce da piccola quando sua madre cuciva, per lei e la sorella gemella, gli abiti. Crescendo si è resa conto che era quello che voleva fare. Fra gli obiettivi che si era prefissa c’era sfilare a Milano che ha potuto realizzare con fatica dopo anni fanno sentire diversa. Non l’ho mai nascosto, nemmeno nella prima professione, di essere di origine romanì. Nella mia professione ne ho fatto un punto di forza e non di debolezza”. Le origini romanès di Sara ne influenzano anche le collezioni che crea. Ad esempio? Nella collezione della moda country, piacendo anche ai Rom i cavalli, ed essendone allevatori ne ha aggiunto il simbolismo romanò. La passione nasce da piccola quando sua madre cuciva, per lei e la sorella gemella, gli abiti. Crescendo si è resa conto che era quello che voleva fare. Fra gli obiettivi che si era prefissa c’era sfilare a Milano che ha potuto realizzare con fatica dopo anni forte agli anziani, che oggi sono andati scemando. Oggi c’è più freddezza. Nel passato la donna era più in disparte e questa cosa non l’ha mai vista di buon occhio. Ecco le difficoltà di affacciarsi al mondo lavorativo come , se fosse, qualcosa di disturbante. Attualmente la donna è emancipata, sa quello che vuole e che cerca di scavalcare le barriere del passato in termini di tradizione come ad esempio conoscere un ragazzo tranquillamente. Oggi è la stessa coppia che si conosce senza alcun tramite. Sara tiene a far capire che la paura errata dell’altro, comporta la paura del diverso, una cosa che non dovrebbe accadere perché quando incontriamo qualcuno non incontriamo un popolo ma incontriamo la persona. La ricchezza è la persona stessa che si incontra.

Anche se ci sono culture diverse ricordiamoci che all’interno delle culture ci sono delle persone.

 

 

Da Il Meridione 09/01/2019

 

 

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