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Storia e cambiamento dei valori nelle comunità romanès (Seconda Parte)

Mestieri romanès

Di Fiore Manzo

La scorsa settima spiegavo come nel sud d’Italia i lavori che praticavano le comunità romanès fossero due come la Romnì di settantasei anni affermava: “Gli uomini facevano coperchi, palette, treppiedi o commerciavano cavalli in a tutte le fiere della regione e le Romnia cercavano da mangiare e vendevano gli oggetti costruiti dai padri/mariti”. Le donne che andavano a manghelle (elemosinare) non necessariamente chiedevano dei soldi ma spesso chiedevano cibo nelle campagne. Il rapporto con la “zingara” non era certamente quello di oggi se si pensa che le donne non Rom chiedevano alle Romnia (donne Rom) persino di allattare i figli.

Le Romnia, quindi, avevano con le ranià (signore) un rapporto confidenziale e affettivo che permetteva di instaurare un sentimento di fiducia reciproca. I mestieri degli “zingari” sopra citati erano funzionali alla società degli anni ancora non del tutto industrializzate e per questo forse maggiormente funzionali e accettate.

Scomparsi i mestieri romanès cosa rimane dello “zingaro” se non l’immagine stereotipata? Prima accennavo ai mestieri specifici dell’Italia meridionale perché esistono altri mestieri ci si potrebbe chiedere? La risposta è certo che si!

I sinti, ad esempio, che abitano nel centro nord dell’Italia sono giostrai e circensi. Famose famiglie di Circensi sono gli Orfei e i Togni. Oltre ai cinque grandi gruppi: Rom; Sinti; Kalè; Manouche e Romanìchals esistono sottogruppi che spesso prendono anche il nome dei mestieri che praticano.

Per comprenderci ne cito alcuni: Rom Lautari che sono musicisti di professione; Arginatari (argentieri); Zlatari (Orafi); Kurpaci (ramai)... Mestieri che  alcune comunità continuano a praticare. Nel sud Italia, in particolare in Calabria, alcuni appartenenti alle comunità romanès continuano a commerciare i cavalli e molto pochi lavorano il rame.

Solitamente i lavori che si praticano adesso sono uguali a quelli dei gaǧǧè (non Rom).

 

 

Bibliografia di riferimento

Santino Spinelli, Rom, questi sconosciuti. Storia, lingua, arte e cultura e tutto cio%u0300 che non sapete di un popolo millenario, Milano, Mimesis, 2016.

 

Da Il Meridione 24/10/2018

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